domenica 7 agosto 2011

Aspiranti, inspiratori e aspirazioni

Con questo post dal titolo che vi invito a ripetere velocemente dieci volte di seguito senza fermarvi, vorrei approdare su un argomento caro a tutti i disegnatori e non: coloro che vi hanno influenzato. E' un argomento che può diventare davvero vastissimo e complicato, lo so, ma siamo quì per affrontarlo insieme!
Ovviamente parlerò di me, mica di voi. Vanesi che siete.
Comunque siete liberissimi di condividere nei commenti ciò che più vi aggrada! Magari quel che avete mangiato a cena ieri sera, o, ancora meglio, qualcosa che c'entri con l'argomento di oggi. Parlatemi un pò di chi ha influenzato voi.

Ed ecco, sì, dai, facciamo senza indugi un bel cauntdaun di 5 posizioni! Fa più saspens così.
Cominciamo!
5: Katsura Hoshino

 L'ultima arrivata in casa, al grido di "ommioddiomacomemipiacecomedisegnaquesta!" Non sono sicurissima che sia una donna, ma la maggior parte del net sembra considerarla tale. In ogni caso, ai fini del nostro discorso questo particolare ci interessa veramente poco, perchè che sia uomo o donna, quest'autrice è davvero brava. Cosa mi piace della Hoshino? 
Al primo posto: le tavole. 

E potrei continuare all'infinito. Ma è meglio fermarsi, credo.
Quello che mi fa davvero rimanere così -> :O  è la dinamicità pazzesca delle sue battaglie, l'inchiostrazione sublime, il contrasto perfetto di neri pieni e bianchi (il tratteggio è infatti quasi inesistente) e in generale l'eleganza dei personaggi, anche quando sono martoriati e grondano sangue a fiotti. E la dinamicità. L'ho già detto? La dinamicità. In parte è anche colpa sua se sono così maniaca delle linee cinetiche, delle prospettive distorte e dei corpi che si deformano in movimento.
Inoltre, non so chi abbia come assistenti, ma certe vedute di edifici, soprattutto cattedrali gotiche, sono talmente suggestive che ti pare di star guardando una fotografia.
Sarà pure l'ultima arrivata, ma questa donna mi ha fatto salire il livello di ispirazione negli ultimi 2 anni come nessun altro. Anche le tavole a colori sono pregevoli e mentre me le slurpavo con lo sguardo ho notato che sono molto coerenti coi lavori in bianco e nero.
Pieghe sui vestiti e luci in contrasto netto in abbondanza.


Prospettiva dall'alto, come piace a me <3
Ottime composizioni. Dinamiche!

E talmente me le sono slurpate che ho anche provato ad imitare il modo di colorare. Che ho combinato, direte voi? Beh, è uscito questo.
Epic fail
4: Takeshi Obata
Ora, questo lo conoscerete tutti, credo. E' colui che ha disegnato Death Note e che attualmente disegna Bakuman. Lo stacco tra le due serie è enorme, sia per tematiche che, a quanto ci vuol far vedere l'autore, per disegni. Obata per me ha un grande talento, mi da l'idea di avere una pefetta padronanza dell'anatomia realistica, ma riesce a stilizzarla come preferisce senza perdere punti in credibilità. Soprattutto nelle illustrazioni mi piace come esprime i volumi attraverso i colori, in particolare sui chiaroscuri della pelle.

Usa i copic in una maniera indescrivibile, devo ancora capire come diavolo fa, ma sospetto che li mischi coi radiant o qualcosa del genere. Non è umanamente possibile sfumarli in quel modo, mi rifiuto di crederlo. E insomma, con illustrazioni del genere che tavole vi aspettate?
Toh, eccoli.
 Takeshi Obata è un tipo versatile, diciamolo. Con Death Note usò uno stile che virava più sul realismo (e a mio parere ha espresso a pieno le sue potenzialità ) oggi, con Bakuman, è uno stile parecchio più cartoonistico e meno particolareggiato. Molti dicono che è disegnato da cani, io penso che si stia semplicemente adattando alle tematiche della storia è che una scelta del genere risulti molto azzeccata. E' un pregio saper variare. Insomma, Obata se ne sta là sull'olimpo dei disegnatori che vorrei raggiungere come livello tecnico e anche se si è mostrato decisamente in ritardo nella mia vita, direi che il quarto posto non glielo leva nessuno.

3: Shin Takahashi

Ok, ora Shin Takahashi è al terzo posto per tantissimi buoni motivi, talmente tanti che non saprei da dove cominciare a elencarli. Un autore che per me ha trovato un perfetto equilibrio tra storia, tematiche e disegni in tutti i suoi lavori. Uno dei miei manga preferiti, se lo sapete, bene, se non lo sapete ve lo dico io, è senza dubbio Lei, l'arma finale.
No, NON è un hentai.
 Se non l'avete letto, FATELO che siamo tutti ancora giovani e una o due orette al giorno non le sprecate di certo. Quel che mi piace di Shin Takahashi sono i suoi disegni atmosferici, non nel senso che disegna quando piove, ma che disegna in modo veramente suggestivo, non dal lato tecnico, ma dal lato della comunicazione visiva. Molti hanno questa idea che non sappia disegnare, ma, pace all'anima loro, NON SANNO DI COSA PARLANO.
Scherzi a parte, per me lui è davvero l'esempio che dimostra che il tecnicismo non è tutto. Anzi vi dirò, guardate bene i suoi lavori e provate a dirmi che gli mancano le conoscenze in ambito artistico. Provateci. Anche se un disegno è giusto, esatto e realistico in ogni sua parte non è detto che risulti bello.
E' quella storiella della regola senza il sentimento, che sì, alcuni di voi potranno credere che sia una  stronzata, ma non immaginate quanto vi state sbagliando.
Non vorrei disegnare come Shin Takahashi, ma darei qualsiasi cosa per riuscire a raggiungere il modo in cui comunica i sentimenti al lettore.



2: Kaori Yuki
Featuring Louis, yeah! \m/

Kaori Yuki ha influenzato molto, parecchio, tantissimo, il mio modo disegnare. Oso dire che se non mi fossi imbattuta a metà strada nei suoi lavori, probabilmente oggi non avrei lo stile che ho. Al tempo in cui me ne innamorai credevo che i suoi disegni fossero la perfezione in assoluto. Ora che sono parecchio disillusa mi rendo conto che così non è, ma lo stesso, quando guardo Angel Sanctuary o Ludwig Revolution, nonostante gli errori, ci vedo ancora quella bellezza di quando avevo 14 anni.
L'autrice ha questo stile dichiaratamente gothic che oggi a qualcuno può anche far storcere il naso, ma a suo tempo, alle prime pubblicazioni, mi ricordo che fu vista come una vera novità. Dato che so che in giappone esiste il clone di qualsiasi cosa, non credo che fosse l'unica, ma di certo era una delle più brave.
E sì, facendo questo post mi sono accorta che mi ha infuenzato parecchio nel modo di inchiostrare.

Ricordo che cominciai a copiare i suoi disegni come una forsennata e da allora non ho mai più disegnato come facevo prima. Da una parte credo mi abbia fatto bene, perchè mi ha spinto a pormi più domande su come si dovesse organizzare una composizione, sul lato decorativo (strabordava di pizzi e merletti da tutte le parti) e anche sul colore, sebbene le sue tonalità fossero cupe e non troppo squillanti come lo sono le mie qualche volta. Insomma, Kaori Yuki mi ha spinto nella mischia, in tutti i sensi, e non gliene sarò mai fin troppo grata.

1: Le W.i.t.c.h

Perchè dico le W.i.t.c.h e non Alessandro Barbucci? La risposta è: perchè sì, è anche Alessandro Barbucci, ma io a quel tempo non lo sapevo e inoltre ho continuato a seguire morbosamente la storia anche una volta che lui non era più "addetto" ai disegni. Quindi, è stata la rivista in generale, i personaggi in generale, ma anche tutti gli altri disegnatori che si sono susseguiti sulle sue pagine (eccezion fatta per alcuni che prioprio non mi andavano giù )
Tutti, più o meno, hanno cominciato la propria carriera leggendo quel che ci proponeva casa nostra. Io ho iniziato da Topolino e Zio Paperone, ho proseguito con Dylan Dog (che da piccola mi spaventava da matti) e sono approdata sul disegno più colorato, simil-manga e a poco prezzo che sono riuscita a trovare in edicola. E poi la protagonista aveva i capelli rossi.

Dai, come facevo a dirle di no?
L'ho seguito fino al, uh, 43° numero? Già allora la storia stava andando un pò a degradare, oggi molti mi dicono che sono arrivate alla frutta. Un esempio lampante è la copertina: quando lo compravo io c'era solo l'illustrazione e il titolo dell'episodio, con qualche accenno alle rubriche, oggi ci sono più foto di Robert Pattinsons e test dell'amore da far passare in secondo piano la storia all'interno. Tristezza. Anche le illustrazioni delle copertine poi, eh.
Cose tipo questa.
E questa.
E ancora. Si, mi riferisco al logo.
D'accordo, non lo sto leggendo, ma già al tempo in cui lo lasciai io il fumetto stava andando a parare molto poco sui toni da fantasy e molto su quelli da soap opera dell'ora di pranzo. Una fine indegna per un prodotto che era partito decisamente bene (ah, la storia dei dodici portali! Gli incubi di Nerissa! Son lacrime *sigh*) LA MIA INFANZIA.
E poi, insomma, sì, tornando alle influenze, non potevo non metterle al primo posto. Come se non ci fosse stata la Yuki a spingermi a migliorarmi, se non ci fossero state le W.i.t.c.h io probabilmente a quest'ora farei la gelataia o qualcosa del genere. Se loro non mi avessero fatto incollare su quelle pagine a ripetermi quanto dovesse essere bello fare fumetti, non ci sarebbe nemmeno questo blog. Alcune vignette, non parlo di illustrazioni ma proprio di vignette, mi suggestionarono talmente tanto che ora quando le rivedo mi rendo conto di conoscerle a memoria, ogni piccolo tratto e particolare. Ce ne sono tante, vi farei un elenco se potessi, ma sappiate che sono tutte sui primi numeri e quasi tutte riguardano Will. Le ho copiate e ricopiate, le ho consumate e quando le rivedo e come fissare una propria fotografia da piccola. *nostalgia mode-on*
Visto che prima vi ho fatto vedere cose dubbie, ora magari cerco di recuperare qualcosa dei bei tempi


Ultima cosa: esiste il manga vero e proprio delle W.i.t.c.h, prodotto in giappone con retini e tutto il resto, ma non ve lo consiglio.
Mi ha fatto leggermente schifio.


Ed ecco quì, le mie influenze. Ho cercato di spiegarvele come meglio potevo, ma non so se ci sono riuscita a pieno. Comunque, sappiate che queste sono solo alcune, solo quelle che hanno significato più di tutte, ma tantissimi altri, per ragioni di spazio e tempo, non sono potuti apparire in questo post. Forse qualche altra volta parlerò di Urasawa, Asano, Takahashi o la Minekura, per esempio, ma per il momento questa classifica mi sembra la più adatta.

Se you soon!



5 commenti:

  1. Che bel post Momo. ok, magari provo a farti la mia di lista, vediamo un pò:
    5)Clamp (inchiostrazione, retinatura, equilibrio bianco/nero delle tavole, mi hanno influenzato parecchio)
    4)Takehiko Inoue (e lui è un'altra leggenda per me, mi sono rifatta spesso a lui per i movimenti e dinamismo)
    3)Miwa Kawamura (sono letteralmente ipazzita per ufo baby al tempo, tanto che iniziai a disegnare in uno stile che vi assimigliava)
    2)Tsukasa Hojo (city hunter è stato il primissono manga che ho comprato e non potevo non ispirarmi a questa leggenda *_*)
    1)Giorgio Cavazzano e Alessandro Barbucci (disney mode on)

    anche per me questi sono solo i più importanti ma ce ne sono un'infinità ancora.

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  2. Scusa l'ignoranza. Copic, radiant? Cosa sono? Please :)

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  3. I Copic sono pantoni, cioè, pennarelli alcolici che si usano molto per le illustrazioni --> http://www.copic.it/
    I Radiant sono tipo acquerelli concentrati, se non sbaglio --> http://www.dickblick.com/products/dr-ph-martins-radiant-concentrated-individual-watercolors/
    Ma mi pare che si vendano principalmente in giappone. Da noi si usano le Ecoline, che sono simili :) -->http://www.bellearti.it/department/249/Talens-Ecoline.html

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  4. Complimenti x il blog e per la tua lista!!!! Proverò anke io ad elencarne 5,ma nn sarà facile fare una scelta!!!!
    5-Kotomi Aoki (Bugie d'amore) Mi piacciono molto i suoi disegni. . .così tondeggianti e pacioccosi!
    4-Elisabetta Gnone (fairy oak-witch...) i suoi disegni e i suoi colori sono bellissimi e ti fanno davvero entrare nell'illustrazione!
    3-Barbara Canepa (sky doll) i suoi disegni sono semplicemente bellissimi!
    2-Victoria Francès (favole,misty circus,il cuore di arlene) le sue illustrazioni sono da paura!Così realistiche che sembrano foto!
    1-Ai Yazawa . . . Non poteva mancare la mia Senpai per eccellenza!!! Cortili del cuore è stato il mio primo manga . . .e da lì è stato un susseguirsi delle sue storie!!! L'adoro!!! E Nana è il suo capolavoro indiscusso!!!
    Dopo ce ne sarebbero almeno altri cento . . .

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